lunedì 29 ottobre 2018

Sant' Ivo alla Sapienza

Borromini
Roma, Sant'Ivo alla Sapienza, cupola e lanterna spiraliforme (foto Carlo Nicotra)

Nel 1660 a Roma veniva consacrata, all'interno del complesso universitario della Sapienza,la piccola chiesa dedicata a Sant'Ivo Hélory. Borromini che, da architetto dell'università romana, aveva iniziato ad occuparsi del progetto dopo il 1632, non avendo a disposizione grandi spazi planimetrici, fece la scelta di far sviluppare le volumetrie della chiesa verso l'alto. Nello schema progettuale da lui ideato due triangoli contrapposti, combinati con parti di cerchio concave e convesse, si compenetravano sino a formare l'immagine di una stella a sei punte; tale figura si sviluppava nell'alzato creando un impianto spaziale ricco di contenuti simbolici. La traslazione dell'impianto dal livello terra alla sommità delle pareti, generava l'appoggio, in assenza di trabeazione, della cupola che, a sua volta, si spingeva verticale e dinamica sino al cerchio luminoso e perfetto della lanterna. 

Borromini
Sant'Ivo, intradosso della cupola (foto Carlo Nicotra)

All'esterno un crescendo di gradoni contraffortati si impostava sul tamburo ottagonale, proseguiva verso l'alto con la lanterna strutturata su un'alternanza di colonne binate e superfici concave, aprendosi, alla fine, verso il cielo tramite l'elemento a spirale. Quest'ultimo, nella cui immagine sono riconoscibili molteplici riferimenti simbolici ed architettonici (tratti dell'iconografia cinquecentesca della torre di Babele nelle forme rivisitate dal gesuita tedesco Athanasius Kircher, il faro di Alessandria, ma anche alcune delle componenti del gotico fiorito che il giovane Borromini aveva trattato durante la realizzazione del tiburio del duomo di Milano) costituisce uno dei principali elementi caratterizzanti l'edificio; dinamizza gli spazi proiettandoli, in opposizione alla simbolica chiusura della volta celeste operata nella quasi totalità delle cupole degli edifici religiosi, dal basso verso l'infinito.

Borromini
Sant'Ivo particolari architettonici della lanterna spiraliforme (foto Carlo Nicotra)

Tra le righe dell'eterodossia architettonica borrominiana, espressa con decisione nella dinamica spaziale operata a Sant'Ivo, si coglie peraltro un'accorta politica professionale; nell'edificio l'architetto contestualizza un omaggio alla famiglia Barberini, il cui schema araldico delle tre api appare stilizzato nell'intreccio delle geometrie che formano l'impianto planimetrico e inserisce l'elemento sommitale esterno della corona di fiamme in pietra e ferro della lanterna/faro luce dell'umanità, sovrastata dal globo e dalla colomba col ramoscello d'ulivo, quale palese tributo al pontefice in carica Innocenzo X Pamphilj. 

Borromini
Sant'Ivo, parte sommitale della lanterna (foto Carlo Nicotra)


Borromini
Roma,  complesso di Sant'Ivo alla Sapienza 1642-1660  (foto Carlo Nicotra)