venerdì 17 marzo 2017

Castello di San Giusto - cenni di storia


Castello di San Giusto
Castello di San Giusto, bastione rotondo e mura federiciane. In primo piano i resti del foro romano. (foto Carlo Nicotra)

A partire dal V secolo a.C. il progressivo abbandono degli abitati d' altura dell'altipiano carsico portò alla nascita di insediamenti costieri che si svilupparono nella parte più settentrionale dell' Adriatico. Uno di questi era situato nel punto più elevato e strategico del colle che ospiterà sul suo fianco occidentale prima la Tergeste preromana, poi la colonia romana d' età cesariana e successivamente il borgo medievale.
Di questo insediamento, citato da alcuni autori quale castelliere dell'età del ferro, ipotizzato in epoca romana quale completamento della cinta muraria urbana e successivamente quale logico completamento difensivo della cittadella bizantina, non si sono trovati significativi riscontri archeologici o documentali.
Notizie puntuali in merito si iniziano ad avere solamente in seguito all'assedio (1368 - 1369) conclusosi con il decennale dominio militare veneziano di Trieste. Gli undici mesi di combattimenti avevano lasciato pesanti tracce e distruzioni e la costruzione di un castello sul colle rispondeva all'urgente necessità veneziana di provvedere ad un rapido consolidamento strategico delle posizioni conquistate. Il senato veneto optò per il potenziamento delle difese del porto, con la costruzione del castello Amarina e la fortificazione della sommità del colle di San Giusto, ove erano già edificate le torri della Cucherna o Chiauchiara e della Cella, appartenenti alla cinta murata cittadina.
Nel 1371 Il castello di San Giusto, alla cui direzione dei lavori erano preposti gli architetti Goro e Giacomo de Medicina e l' ingegnere Allegrino di Verona, era in fase di avanzata realizzazione e nel 1377 un documento del senato veneziano stabiliva l' entità della guarnigione del castri Sancti Justi de Tergeste in centosessanta tra fanti e balestrieri.
L' occupazione veneziana si concluse con la rivolta della cittadinanza nel 1379 durante la quale il castello venne parzialmente demolito, mentre i resti vennero ulteriormente danneggiati dall'intervento genovese del 1380 avvenuto nel contesto della cosiddetta guerra di Chioggia (1378 - 1381).
Dopo l'abbandono della città da parte dei genovesi (luglio 1380), la fortezza, venne sottoposta (1382) a lavori di ripristino della torre e della “domus magna” ed utilizzata dal Comune per fini difensivi.

Cortina muraria federiciana (foto Carlo Nicotra)

La fabbrica del castello, lungamente sospesa, riprese nel 1470 quando l' imperatore Federico III d' Asburgo, diede l' avvio al recupero dei resti del preesistente edificio, e continuò ad opera dei veneziani che avevano nuovamente occupato Trieste (1508) nel corso della guerra della lega di Cambrai. La costruzione veneziana, rimasta incompiuta, era impostata su una pianta triangolare difesa ai vertici da torri a pianta circolare.


Bastione rotondo o veneto (foto Carlo Nicotra)

Successivamente al ripristino della sovranità degli Asburgo sulla città, la costruzione della fortezza proseguì per gradi, con l' aggiunta di nuovi bastioni e strutture a seconda delle necessità strategiche e conseguentemente alle scarse disponibilità finanziarie.
Nel novembre del 1551 l' imperatore Ferdinando I incaricò il capitano Giovanni Hoyos di proseguire con i lavori di costruzione di un nuovo bastione sul lato sud; il soprintendente militare Domenico di Lalio, completò il primo blocco della struttura nel 1556 secondo il progetto dell'architetto Francesco da Pozzo.
L' ultimo bastione, che difendeva il lato scoperto verso il colle di Montuzza, venne progettato da Giovanni Pietro de Pomis e realizzato tra il 1616 ed il 1630.
Successivamente a tale data la struttura non si espanse più ma fu oggetto di continue modifiche, dettate in gran parte dalla necessità di adeguamento alle necessità gestionali dell'amministrazione austriaca e di adattamento all'evoluzione delle tecnologie militari.
Nel 1918, con l'annessione di Trieste all'Italia, il castello venne affidato alle autorità militari che lo utilizzò quale sede del Regio Distretto Militare sino al 1933, quando l'intero comprensorio passò alla piena proprietà del Comune.


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